In Italia, ogni cento bambini della classe terza elementare 24 sono in sovrappeso e 12 obesi. Complessivamente si stimano oltre un milione di bambini tra i sei e gli undici anni con problemi di obesità e sovrappeso: più di un bambino su tre. Dati e stime sono il frutto del progetto “Okkio alla SALUTE”, un’indagine condotta nelle scuole italiane dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali – CCM - e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Ministero della Istruzione, dell’Università e della Ricerca, 18 Regioni italiane e con la partecipazione dell’Istituto Nazionale di Ricerca e Nutrizione.
"Sono dati allarmanti - ha affermato il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini - che mostrano come il problema obesità sia non solo un problema sanitario, ma soprattutto educativo e sociale e che serve un approccio intersettoriale che, a partire dalla tutela della salute futura, coinvolga tutti gli attori in gioco, in primis la famiglia, poi la scuola, le istituzioni fino alle aziende produttrici". E ancora "va assolutamente rivalutata l'attività fisica ha proseguito il Sottosegretario - oggi carente nella scuola italiana: auspico il ritorno ai giochi della gioventù che tengano impegnati i bambini in una fascia di età importante per il loro futuro. Insomma bisogna cominciare a pensare e trattare l'obesità e il sovrappeso come una patologia seria che produce malattie invalidanti nell'età adulta".
L'indagine rappresenta il primo monitoraggio sulla popolazione in età evolutiva condotto con strumenti e parametri uniformi, in accordo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in grado di fornire l’esatto quadro del fenomeno in Italia e dati omogenei e confrontabili utili per la programmazione e la valutazione degli interventi di prevenzione delle malattie croniche.
Lo studio, condotto da 1028 operatori del SSN appositamente formati, ha misurato il peso e l’altezza di circa 46 mila bambini in 2610 scuole elementari , calcolandone l’indice di massa corporeo, e ci consegna una “mappa” relativa al sovrappeso e all’obesità dei nostri bambini che mostra differenze significative tra regione e regione, soprattutto tra Nord e Sud.
In particolare, se il sovrappeso appare piuttosto diffuso con valori vicini alla media nazionale del 24 per cento nelle diverse aree del Paese , per quanto riguarda l’obesità si riscontrano picchi maggiori con scostamenti rilevanti dalla media nazionale in alcune regioni del Sud, con in testa la Campania che ha un tasso di obesità del 21% , seguita dalla Sicilia e dalla Calabria, rispettivamente con il 17 e 16%, contro una media nazionale del 12% e i valori minimi del 4% in Friuli Venezia Giulia o il 7% in Sardegna.
L’indagine ha permesso anche una raccolta di dati sulle abitudini alimentari, sull’attività fisica e sulla percezione del problema da parte dei genitori. Tra le cattive abitudine alimentari, un’assente o scorretta prima colazione. Infatti, l’11% dei bimbi salta la colazione e il 28% non la fa in maniera adeguata. Troppe calorie (più di cento) , invece, alla merenda e quasi un bambino su quattro non consuma né frutta né verdura.
Anche l’attività fisica, nel nostro Paese, dai risultati dell’indagine, sembra non avere la sua giusta collocazione. Molta televisione e videogiochi e poca attività fisica sia a scuola che a casa. La metà dei bambini, infatti, possiede un televisore in camera propria e solo 1 bambino su 10 svolge il livello di attività fisica raccomandato per la sua età. La percezione del problema da parte dei genitori sembra inversamente proporzionale alla frequenza statistica del peso in eccesso: quattro mamme su dieci di bimbi in sovrappeso non ritengono che il proprio figlio abbia un peso eccessivo rispetto all’altezza. Anche la quantità di attività fisica sembra non avere la giusta valutazione.