DOTT. AMEDEO GIORGETTI

Le vitamine del gruppo B e l'esercizio fisico

La domanda che coloro che praticano attività fisica costante e intensa, sia a livello dilettantistico sia a livello agonistico, si pongono con maggior frequenza è se lo sforzo fisico aumenti effettivamente la necessità di vitamine. Ciò in relazione al fatto che alcune vitamine del gruppo B agiscono come cofattori in numerose reazioni metaboliche che esitano nella produzione di energia... e durante l'esercizio fisico il consumo di energia aumenta. Un'attività fisica intensa può in effetti agire sulle vie metaboliche che dipendono dalle vitamine B1, B2 e B6 e la richiesta può aumentare negli atleti e nei soggetti che praticano sport in modo abituale.

Nonostante un aumento del fabbisogno, se con l'alimentazione viene assunta una quantità di energia sufficiente - tale da mantenere il peso corporeo e da coprire le perdite energetiche - di norma anche l'introduzione di vitamine è sufficiente. Se, al contrario, si adottano regimi alimentari restrittivi, l'organismo potrebbe non riuscire a sostenere lo sforzo imposto da un esercizio prolungato. Si è visto infatti che un deficit, anche subclinico, di vitamina B2 e B6 condiziona in modo negativo le capacità aerobiche e una correzione del deficit migliora la resa sotto sforzo. Inoltre, alcune categorie di atleti, come le ballerine, i ginnasti o i maratoneti, costretti a mantenere un peso basso sia per ragioni estetiche sia per motivazioni legate al tipo di competizione, potrebbero non introdurre con l'alimentazione una quantità sufficiente di vitamine.
I dati scientifici che descrivono e analizzano l'interazione tra metabolismo delle vitamine e attività fisica sono ancora limitati; tuttavia, per ciascuna vitamina è possibile fare alcune considerazioni.

Vitamina B1 (tiamina)

La vitamina B1 ricopre un ruolo chiave nel metabolismo dei carboidrati e delle proteine; pertanto, potrebbe risultare un elemento limitante nella performance sportiva. Il fabbisogno giornaliero è di 1,1 e 1,2 mg/die, rispettivamente, per la donna e per l'uomo. Poiché le richieste dell'organismo dipendono dalla quantità di energia introdotta, il fabbisogno giornaliero corrisponde a 0,5 mg/1000 kcal.
Gli individui attivi dal punto di vista fisico, che consumano più energia, devono assumere una maggiore quantità di vitamina B1. Studi condotti su differenti gruppi di atleti hanno dimostrato un'assunzione corretta e adeguata di vitamina B1, a eccezione dei soggetti che si avvalgono di un'alimentazione a basso livello energetico (per rimanere in una determinata classe di peso) e di quelli che assumono cibi a bassa densità di nutrienti (caramelle, bevande molto zuccherate).
Sebbene una restrizione temporanea non influenzi negativamente la performance atletica, un deficit transitorio di tiamina può determinare un accumulo di piruvato e un aumento di lattato durante lo sforzo, con un aumento del senso di affaticamento e una riduzione dell'allenamento, quindi della resa finale.

Vitamina B2 (riboflavina)

La riboflavina, vitamina fondamentale nel sistema mitocondriale di trasporto degli elettroni, è essenziale per la produzione di energia. Il fabbisogno giornaliero è di 1,1 e 1,3 mg/die, rispettivamente, per la donna e per l'uomo. Le raccomandazioni sull'assunzione di vitamina B2 si basano sulla quantità di energia introdotta: 0,6 mg/1000 kcal sono sufficienti per la maggior parte dei soggetti adulti. È presente in numerosi alimenti, inclusi i latticini, la carne, la verdura e i cereali; pertanto, un deficit di riboflavina è poco comune nei Paesi occidentali. Più comune può invece essere in quelle categorie di atleti che limitano l'assunzione di cibo per controllare/ridurre/mantenere basso il peso in vista della competizione.

Vitamina B6 (piridossina)

La vitamina B6 è richiesta, durante l'esercizio fisico, per la gluconeogenesi e per la glicogenolisi. Secondo i LARN (Livelli di Assunzione Raccomandata dei Nutrienti), il fabbisogno giornaliero è di1,1 e 1,5 mg/die rispettivamente, per la donna e per l'uomo. Si ritiene che gli atleti assumano quantità adeguate di vitamina B6, a meno che non seguano diete a contenuto energetico estremamente ridotto o selezionino alimenti poveri in vitamina B6.

Da quanto sopra menzionato, risulta chiaro che, sebbene nell'atleta e nel soggetto che pratica esercizio fisico costante si possano occasionalmente verificare deficit vitaminici, essi sono rari e correlati per lo più a specifiche necessità agonistiche; al contrario, un'attività fisica moderata non si correla, nel soggetto sano, a carenze di vitamine del gruppo B. Vale la pena sottolineare, tuttavia, che una corretta alimentazione e un programma graduale di allenamento sono elementi importanti per ottenere i migliori risultati senza il rischio di incorrere in carenze di vitamine del gruppo B.


Bibliografia

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